L’ICPAL ospita una delegazione dell’Istituto Matenadaran

L’ICPAL ospita una delegazione dell’Istituto Matenadaran

Il 10 aprile l’Istituto Centrale per la Patologia degli Archivi e del Libro ha avuto il piacere di ospitare i rappresentanti del “Matenadaran”, storico Istituto di ricerca di antichi manoscritti e museo armeno. Il Direttore dell’ICPAL, Aurora Raniolo, insieme ai suoi collaboratori, ha accolto la delegazione composta da Ara Khzmalyan, Direttore del Matenadaran; Vahe Torosyan, Vicedirettore; Lusine Margaryan, membro del nuovo gruppo di ricerca biochimica sui manoscritti di Matenadaran, e Sona Baloyan, Specialista nei rapporti internazionali.

Nel corso della visita è stato organizzato un tour del giardino storico e dei laboratori di restauro, di conservazione e scientifici dell’ICPAL, nell’ottica di una maggiore condivisione internazionale delle conoscenze scientifiche e tecnologiche. Un confronto particolarmente importante per il programma del master “Restauro del patrimonio scritto” che sarà presto implementato al “Matenadaran”.

La direzione dell’istituto armeno ha, inoltre, invitato ufficialmente l’ICPAL a partecipare al seminario internazionale “Le immagini della memoria: le più recenti tecnologie di conservazione e restauro del patrimonio manoscritto e stampato”, che si terrà in Armenia in autunno. L’evento sarà l’occasione per siglare e rinnovare un protocollo di intesa con l’Istituto Centrale per la Patologia degli Archivi e del Libro teso a promuovere la collaborazione internazionale nel settore del restauro e la valorizzazione del patrimonio archivistico e librario.

 

Il Museo dell’ICPAL e il nuovo spazio espositivo

Il Museo dell’ICPAL e il nuovo spazio espositivo

Il Museo dell’odierno Istituto Centrale per la Patologia degli Archivi e del Libro fu istituito da Alfonso Gallo nel 1938, contestualmente alla fondazione dell’Istituto. Sin dalle sue origini, fu concepito come il complemento essenziale dell’attività di ricerca alla base del Regio Istituto: uno spazio per rappresentare soprattutto l’ampia casistica dei danni al patrimonio librario su cui i laboratori effettuavano le loro indagini: le infestazioni termitiche, i bombardamenti e la conservazione in depositi non adeguati. Vi furono raccolti anche materiali irrecuperabili come i papiri combusti di Ercolano e i codici membranacei danneggiati nell’incendio della Biblioteca Nazionale di Torino nel 1904. Le aree espositive vennero ampliate nel 1939, grazie all’accresciuto interesse nel progetto museale che si aprì ad una prospettiva persino extraeuropea con l’acquisizione di campioni cartacei provenienti dall’India e dall’Africa Orientale. Trovarono spazio, inoltre, una nuova e cospicua collezione di filigrane, di inchiostri e coloranti per miniature e di fibre vegetali varie. L’ampiezza dei locali e la dislocazione su due piani determinò un assetto funzionale e logistico, documentato in più riprese dalle pubblicazioni citate e dal corredo fotografico a noi giunto. Nel corso dei decenni il Museo ha continuato ad arricchirsi di reperti inerenti alla manifattura del libro e al suo degrado, formando una raccolta di oggetti unica nel suo genere, apprezzata da studiosi in ambito nazionale ed internazionale.

Nel 2001, il Museo ebbe un nuovo allestimento più adeguato alla crescente richiesta di un pubblico differenziato per interessi ed età. Lo spazio museale, nella sua nuova collocazione, fu ricavato nel piano seminterrato dell’Istituto di Patologia, il che consentì una maggiore omogeneità ed una nuova ristrutturazione dei contenuti. Il percorso si articolava in tre sezioni dedicate rispettivamente ai materiali e alle tecniche di manifattura dei documenti antichi e moderni, ai danni e ai molteplici fattori che li causano e, infine, alla prevenzione e al restauro con la possibilità di ripercorrere – mediante l’ausilio di documentari d’epoca e filmati più recenti – l’evolversi della storia istituzionale e gli interventi più impegnativi che avevano coinvolto i laboratori. Era prevista, inoltre, una sezione a carattere didattico dove i giovani visitatori potevano partecipare attivamente a prove pratiche di laboratorio sull’arte della scrittura e della miniatura con ricostruzioni in facsimile di codici su pergamena e carta. Il Museo venne a costituire così una nuova offerta anche nell’ambito del territorio e consolidò i legami culturali dell’area del Rione Monti, con un flusso scolastico non indifferente; nel 2016, gli ambienti che ospitavano il museo furono oggetto di importanti restauri strutturali e conservativi.

La sala espositiva momentaneamente chiusa per lavori – pur conservando la ripartizione tematica precedente – offre un sistema di comunicazione misto, con numerosi reperti esposti e istallazioni multimediali, che accompagna il visitatore alla scoperta delle diverse forme assunte dal libro nel corso dei secoli, delle sue strutture nascoste e delle diverse professionalità che concorrevano alla realizzazione di un oggetto così complesso che ha segnato profondamente l’evoluzione culturale, sociale ed economica dell’umanità.

Dott.ssa Simonetta Iannuccelli

Nelle more della riapertura della Sala Espositiva dell’Istituto Centrale per la Patologia degli Archivi e del Libro, attualmente non fruibile per lavori, si pubblica l’inventario delle immagini dei beni mobili esposti nel museo.

 

 

Avviso sospensione energia elettrica per il giorno venerdì 19 gennaio 2024

Avviso sospensione energia elettrica per il giorno venerdì 19 gennaio 2024

L’Istituto Centrale per la Patologia degli Archivi e del Libro comunica che il giorno venerdì 19 Gennaio 2024 per urgenti lavori di manutenzione e potenziamento della rete elettrica, nella sede di Via Milano 76 vi sarà una sospensione dell’erogazione di energia elettrica. L’intervento comporterà lo spegnimento di tutti i servizi attivi sui server dell’ICPAL, l’interruzione di tutti i servizi di dominio e le relative connessioni internet, nonché la sospensione della rete telefonica.

Gli uffici saranno disponibili tramite le seguenti mail:

Direzione: ic-pal.direzione@cultura.gov.it
Biblioteca: ic-pal.biblioteca@cultura.gov.it
SAF: ic-pal.scuola@cultura.gov.it
Tecnico: ic-pal.ufficiotecnico@cultura.gov.it
Amministrativo: ic-pal.amministrativo@cultura.gov.it
Personale: ic-pal.personale@cultura.gov.it
Informatica: ic-pal.informatica@cultura.gov.it

Bando Docenti A.A. 2023-2024 – Esiti della selezione

Bando Docenti A.A. 2023-2024 – Esiti della selezione

In riferimento ai decreti direttoriali n. 33 e n. 34 del 30 ottobre 2023, si pubblicano gli esiti della procedura comparativa per il conferimento degli incarichi di docenza presso il Corso di Diploma di durata quinquennale in Restauro equiparato alla Laurea Magistrale a ciclo unico LMR/2 – Conservazione e Restauro dei Beni Culturali e abilitante alla professione di “Restauratore di Beni culturali”. Anno Accademico 2023-2024.

 

Bando Docenti A.A. 2023-2024 – Esiti della selezione

Inaugurazione Anno Accademico 2023-2024 della SAF: Lectio Magistralis del Dott. Andrea De Pasquale

Il 30 novembre, alle ore 11.00, nella sala conferenze “Maria Clara Lilli Di Franco”, l’Istituto Centrale per la Patologia degli Archivi e del Libro apre ufficialmente l’anno accademico 2023-2024 della Scuola di Alta Formazione e Studio (SAF).

Per l’occasione è prevista la Lectio Magistralis del Dott. Andrea De Pasquale, Direttore Generale DGERIC, dal titolo “Il libro come prodotto materiale: i fondamenti della bibliologia”.

 

Andrea De Pasquale – Ministero della cultura (MIC), Direttore Generale della Direzione Generale Educazione, Ricerca ed Istituti Culturali
Laureato in Lettere Classiche, diplomato in Archivistica, paleografia e diplomatica, consegue il dottorato di ricerca presso la parigina École Pratique des Hautes Études. Da dirigente del MIC ha guidato diverse istituzioni bibliotecarie e archivistiche, da ultimo l’Archivio Centrale dello Stato. Studioso di fama, relatore in svariati convegni e autore di volumi aventi ad oggetto la storia delle biblioteche e degli archivi, tra i progetti da lui seguiti ricordiamo il recupero della biblioteca e dell’archivio di Italo Calvino dalla casa romana e la ricostruzione degli ambienti di questa presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma.